mercoledì 14 dicembre 2011

L&A: GREEN PRIDE: l'innovazione è verde!

Green Pride è un premio destinato alle eccellenze green italiane. E’ stato ideato da Fondazione Univerde in collaborazione con la rivista Modus Vivendi e vuole raccogliere storie di esperienze sostenibili sparse lungo lo Stivale.
Negli ultimi anni le eccellenze verdi nell'economia e nella società sono cresciute in modo esponenziale.
Tante le esperienze e le azioni verdi nelle associazioni, nelle istituzioni locali e nazionali, nelle imprese, università, professioni, cultura, politica, religione... C'è di che essere orgogliosi.
Certo tanto è ancora da fare e l'Italia non è ancora un Paese green ma è pieno di storie verdi che meritano di essere raccontate .
Ecco come fare: GREEN PRIDE

mercoledì 30 novembre 2011

L&A: GREEN-JOB, il primo portale italiano dedicato al lavoro verde

Infojobs e Timestars hanno lanciato GREEN-JOB, il primo portale italiano dedicato alla ricerca del lavoro e alla selezione del personale totalmente orientato all’ecologia, alle professioni legate allo sviluppo della green-economy e alle energie alternative. Diventa così possibile entrare in un canale tematico specializzato sulla ricerca di lavoro settoriale con alle spalle InfoJobs che garantisce l’esperienza nel settore delle offerte di lavoro on-line e la presenza di partner quali Legambiente, KyotoClub/QualEnergia. Per tutti coloro che sono interessati ad offrire e cercare lavoro nel settore verde Green-Job è un canale che fa incontrare la domanda con l’offerta, spesso nota ma difficilmente reperibile. In particolare, Green-Job sostiene le offerte di quelle aziende i cui servizi o prodotti sono destinati alla produzione di energie rinnovabili, alla tutela dell’ambiente o al miglioramento delle qualità di vita o di servizio in un’ottica di sostenibilità.

martedì 29 novembre 2011

L&A: Lavorare nell'Istituto per l'Ambiente e la Sostenibilità

L'Istituto per l'Ambiente e la Sostenibilità, è uno degli Istituti del Centro Comune di Ricerca, ed è in prima linea nel fornire un sostegno basato sulla ricerca per lo sviluppo e l'attuazione di politiche ambientali europee.
L'Istituto per l'Ambiente e la Sostenibilità è costantemente alla ricerca di personale eccellente, al quale offrire una stimolante esperienza multiculturale e multilingue.
Vi ho convinto? Siete interessati? Lavorare nell'Istituto per l'Ambiente e la Sostenibilità 

L&A: Master per ecoprofessionisti

Dall'educazione ambientale nelle scuole a master per ecoprofessionisti...... Se qualche mio allievo, si appassiona tanto a questo tema, ecco qua una interessantissima opportunità di studio presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi della Tuscia, Dipartimento di Scienze dell’Ambiente Forestale e delle sue Risorse (DiSAFRi) con il supporto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Il filo conduttore di questa esperienza accademica, dedicata alla formazione di funzionari pubblici, liberi professionisti, rappresentanti di impresa e neolaureati è stato l’ambiente come obiettivo di sviluppo e strumento per favorire l’innovazione tecnologica e gli investimenti, al fine di coniugare la crescita economica con la protezione dell’ambiente e l’uso efficiente delle risorse.
E’ proprio in questa ottica che viene proposto il master "nuove professioni: l'ambiente come opportunità" con l’obiettivo di fornire le conoscenze scientifiche, tecniche, giuridiche, amministrative necessarie per presentarsi sul mercato del lavoro con profili professionali che si stanno imponendo in molti Paesi dell’Europa.
Profili professionali che come dimostrano i dati occupazionali delle prime quattro edizioni del master sono ampiamente richiesti dal mercato.

domenica 27 novembre 2011

L&A: per trovare un green job!

Ecco qua due siti internet in inglese specializzati nelle offerte di lavoro green!


ACRE (è il sito per voi se state cercando lavori sulla responsabilità sociale, sostenibilità, cambiamenti climatici, energie rinnovabili)
JOBSINGREEN (se volete guardarvi intorno, oltre i confini nazionali, ecco qua opportunità di lavoro green in Europa)

sabato 26 novembre 2011

L&A: suggerimenti per i regali natalizi....!

Utilplastic, nata nel 1969 come azienda a conduzione familiare, è da sempre impegnata nel settore di lavorazione di materie plastiche. Oggi specializzata nella creazione di articoli dedicati all'uso domestico, esporta circa il 70% della sua produzione nei mercati CEE, in Europa orientale, nelle Repubbliche ex sovietiche, nei paesi dell' estremo oriente e del Pacifico, medio orientali e del golfo Persico, nel bacino del Mediterraneo, in Africa centrale e in tutta l'America. La linea di prodotti "Utilgreen" rappresenta un tentativo concreto di dedicare il proprio impegno e la competenza acquisita negli anni alla creazione di un prodotto che favorisca il recupero capillare dei materiali plastici coinvolti nel processo di riciclo contribuendo allo stesso tempo alla diffusione di una produzione consapevole, integrata e sostenibile.
utilgreen

venerdì 25 novembre 2011

L&A: Quando la crisi diventa opportunità

Green economy e Green job, oggi questi due concetti sono sempre più ricorrenti nell’economia del nostro paese e nelle rubriche che parlano di lavoro nei telegiornali e sui quotidiani, sui portali internet, nei forum e nei blog. Lo sviluppo di un'economia sostenibile è l'occasione per creare nuove professioni o aggiornare attività classiche in chiave ecologica. I mestieri verdi sono in continua evoluzione, interessano tutti i settori e richiedono una preparazione sempre più mirata già a partire dall'università. 

Dalla A di auditor ambientale alla Z di zoologo, ecco quali sono le professioni più richieste.

L&A: Cosa vuol dire green economy?!?

Al giorno d'oggi si definisce economia verde, o più propriamente economia ecologica, un modello teorico di sviluppo economico che prende origine da unanalisi econometrica del sistema economico che oltre ai benefici (aumento del Prodotto Interno Lordo) di un certo regime di produzione prende in considerazione anche l'impatto ambientale cioè i potenziali danni ambientali prodotti dall'intero ciclo di trasformazione delle materie prime a partire dalla loro estrazione, passando per il loro trasporto e trasformazione inenergia e prodotti finiti fino ai possibili danni ambientali che produce la loro definitiva eliminazione o smaltimento.
Definizione di wikipedia


L&A: Green economy e nuovi posti di lavoro

Energie rinnovabili, edilizia sostenibile, trasporti non inquinanti, agricoltura biologica, eco-turismo, comunicazione ambientale, finanza verde, gestione dei rifiuti, sicurezza del territorio sono solo alcuni degli aspetti che toccano sempre più la nostra quotidianità. La green economy interessa ogni comparto produttivo, genera nuovi posti di lavoro e consente la riqualificazione di molti profili che non trovano più spazio nel mercato dell’occupazione.
I nuovi posti di lavoro che si vengono a creare investendo nel mercato della green economy sono oltre 4 milioni. Oggi il tema è sempre più pregnante tanto che gli investimenti green, in relazione agli obiettivi Ue per i prossimi dieci anni, passeranno dagli attuali 1.370 miliardi di dollari l’anno a 2.740 miliardi entro fine 2020.
Secondo un recente studio di Legambiente e Cgil, il solo settore delle energie rinnovabili darà lavoro a circa 141.000 persone entro il 2020.
La green economy dunque fa bene non solo al pianeta ma anche al problema della disoccupazione.

venerdì 14 ottobre 2011

SETTIMANA EUROPEA PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI

Come consumatori è importante intervenire con le nostre scelte di acquisto, ponendo attenzione sia al volume che alla qualità degli imballaggi. I rifiuti infatti rappresentano un costo a carico della società in cui viviamo, e non bisogna dimenticare che le scelte dei consumatori influenzano fortemente le scelte produttive a monte della catena.
Guardate il link e partecipate numerosi!
dal 19 novembre 2011 al 27 novembre 2011.
Forza bambini (e adulti!) andiamo a "RIPULIRE" IL MONDO!!!
Settima europea per la riduzione dei rifiuti

lunedì 5 settembre 2011

Anche in Italia il social network della spazzatura, per differenziare e riciclare

Ogni materiale od oggetto, già destinato a discariche o inceneritori, può offrire interessanti spunti creativi e essere reinventato. Un’attività, quella del riciclo, che sempre di più sta entrando nella vita di tutti i giorni degli italiani. Ma se diventasse anche un’opportunità di business? Una sfida colta al volo da Terra Cycle, il social network della ‘spazzatura’ che permette agli utenti di spedire gratuitamente i propri rifiuti per convertirli in oggetti di consumo. In arrivo anche in Italia, questa rete sociale americana invita gli appartenenti alla community ad organizzarsi in brigate per raccogliere e differenziare la spazzatura, da spedire a carico del destinatario, perché possa vivere una ‘seconda vita’.


Il fondatore dell'azienda del New Jersey che ha messo a punto questo sistema di raccolta differenziata della spazzatura via posta, già ribattezzato lo ‘Zuckerberg della mondezza’, ha raccontato in un'intervista a Wired Italia, il principio alla base del suo successo e le trattative per portare anche in Italia il suo social network.


Il sistema Terra Cycle, che ogni giorno riceve in media 10 mila scatoloni di spazzatura, si fonda su un'idea molto semplice: raccogliere rifiuti in giro per il mondo e trasformarli in oggetti utili, pratici e di uso comune. Per questo, aziende e persone comuni vengono invitate a creare online vere e proprie ‘brigate della spazzatura’ che raccolgano e separino i rifiuti secondo le indicazioni fornite da Terra Cycle, per poi spedirle via posta al destinatario che si occuperà del recupero e del riutilizzo.


Tra le tonnellate di spazzatura stoccata nei magazzini di Terra Cycle, Wired Italia ha scoperto anche quale seconda vita spetta ai rifiuti meticolosamente spediti dagli utenti di tutto il mondo, e ha stilato una classifica dei più curiosi, dalla confezione di m&m's che si trasforma in aquilone, ai computer che diventano vasi da giardino; i giornali si trasformano in matite, le buste di patatine in amplificatori per mp3, i dischi in vinile in orologi da tavola, fino alle catene di biciclette che si trasformano in cornici fotografiche e ai tubetti di dentifricio che diventano custodie per occhiali da sole. Terra Cycle, che in meno di tre anni ha già raccolto due miliardi di rifiuti singoli, potrebbe aprirsi al mercato italiano con un accordo in discussione con un'azienda italiana che produce caffè, e nel frattempo pensa già ad una sua linea di abbigliamento rigorosamente ricavata dalla spazzatura.

mercoledì 24 agosto 2011

...per chi fosse sempre al mare...

Ecco il decalogo di Legambiente per mantenere spiagge e fondali puliti: Non usare le spiagge come discariche; non lasciare mozziconi di sigaretta;
non gettare sacchetti di plastica che potrebbero uccidere molte specie;
la spiaggia è di tutti: limita e contrasta i rumori; non usare shampoo e bagnoschiuma in spiaggia;
non raccogliere stelle marine, cavallucci e coralli; rispetta gli habitat naturali di spiagge e fondali; osserva sempre i divieti di navigazione a motore;
osserva la spiaggia dopo la marea per capire i segreti del mare;
segnala gli scarichi abusivi alla capitaneria di porto.

Ricorda i tempi medi di degrado di rifiuti gettati in mare:

cotton-fioc: da 20 a 30 anni, fazzolettino di carta: tre mesi, fiammifero: sei mesi, mozzicone di sigaretta: da uno a cinque anni, buste di plastica: da 10 a 20 anni, prodotti di nylon: da 30 a 40 anni, lattine di alluminio: 500 anni, bottiglie di vetro: 1000 anni, polistirolo: 1000 anni, bottiglie di plastica: mai completamente, gomma da masticare: cinque anni, buccia di frutta: un mese, accendino di plastica: da 100 a 1.000 anni

mercoledì 29 giugno 2011

Vuoi studiare Architettura sostenibile?!?

Non si sa mai. Magari qualche bambino/a al quale ho fatto lezione, si appassionerà tanto al tema dell' ecosostenibilità che quando sarà grande farà questo corso......
guardate un po'! StugaProject

mercoledì 15 giugno 2011

“Garbage - the art of refuse”: una mostra di opere d'arte realizzate con materiali riciclati - Roma

Grazie al centro di ricerca “Occhio del Riciclone” a Roma i rifiuti diventano opere d’arte. Laboratori, giochi, musica, dibattiti, mercatino del baratto ed esposizioni di opere sono il filo conduttore della manifestazione che ci condurrà fino a settembre nel mondo del "riciclo creativo".

“Garbage the art of refuse”

Yes we can, vivere in un Mondo pulito!!!

lunedì 13 giugno 2011

...dai rifiuti organici al compost....

Una volta una bambina di una classe IV di una scuola della provincia di Pistoia, parlando dei rifiuti organici, mi ha detto che dava tutto alla sua nonna. "I nonni, mangiano sempre gli avanzi, non buttano mai niente". (c'è sempre da imparare dai nonni!) "E poi, se non lo mangia, lo butta nel campo"!
La frazione organica si può considerare, in un certo senso, la parte riciclabile più importante di tutta la raccolta differenziata. L’organico, infatti, occupa una alta percentuale rispetto al totale, ed è quella che crea più problemi sia in discarica che nei trattamenti (cattivi odori, degradazione, ecc.).
Dalla frazione organica si ricava il compost, un fertilizzante “naturale” che “fa miracoli”.
Il blog Press-Compost illustra con video e articoli come fare il “compostaggio domestico”: il compost in casa, nei giardini o sui balconi.
Rifiuti organici
I rifiuti organici sono:
Avanzi di cibi crudi e cotti, lische di pesce, ossi, residui di pulizia delle verdure, gusci di crostacei, di frutta secca, d’uovo, pasta, sfarinati, terra, erba e foglie secche, rifiuti di giardinaggio (fiori e piantine recisi), residui di legno, stuzzicadenti, sughero, cenere, carbone, fiammiferi, fondi di caffé e di tè (non cialde), lettiere di cani e gatti (non sintetiche), carta unta, cassette di legno, fazzoletti sporchi, rafia, incensi.
Bisogna stare attenti a non gettare tra l’organico i rifiuti che impedirebbero il processo di trasformazione come: liquidi, metallo, vetro, porcellana e terracotta, carta, medicinali, garze e cerotti, assorbenti e pannolini.
In alcuni comuni è possibile raccogliere i rifiuti organici in comuni buste di plastica; dopo la raccolta, specifici macchinari provvederanno a tagliare le buste separando l’organico dalla plastica del contenitore. L’uso delle buste in Mater-Bi (biodegradabili ma poco resistenti), in quel caso, non è obbligatorio.

mercoledì 1 giugno 2011

una bella iniziativa...

Sabato ho partecipato, con lo stand di Publiambiente, ad una bella inziativa nel comune di Vinci: GENIOGIOCO, anche Leonardo è stato bambino.... L'intero paese, si era tarsformato in un "paese di e per bambini": giocolieri, maghi, clown, attività per stimolare la fantasia e la creatività.
Io, attraverso un gioco, insegnavo ai bambini a fare la raccolta differenziata. In alcune palline di polisterolo erano disegnati dei rifiuti. I bambini, facendo canestro, dovevano buttarli nel contenitore giusto.
Blu: alluminio, plastica, metallo, polisterolo
Marrone: residui organici
Verde: vetro
Cesta bianca: carta e cartone
Grigio: indifferenziato
Ovviamente alla fine, ricevevano dei premi: libretti sull'educazione ambientale,  matite e yoyo in legno naturale, quaderni in carta riciclata, penne in tetrapak.!!!!
W i bambini!!!
geniogioco

venerdì 20 maggio 2011

Happy Planet Index

Nic Marks, un ricercatore del Nef (The New Economic Foundation) di Londra, ha proposto un nuovo indice per misurare il livello di benessere che si basa sul presupposto che esista un collegamento fondamentale tra felicità umana e rispetto dell'ambiente. Il risultato del suo studio è intitolato Happy Planet Index (Hpi), letteralmente “indice del pianeta felice”: non può esistere una happy life senza un happy planet. 
L'HPI antepone lo sviluppo umano a quello economico e adotta tre nuovi criteri: la soddisfazione per la propria vita (includendo le relazioni con gli altri, il senso di appartenenza a una comunità, le opportunità, il coinvolgimento in attività utili e appaganti), l’aspettativa di vita e l’impronta ecologica.  Il vero obiettivo dell’Hpi, calcolato su 143 Stati, non è stabilire quali siano i Paesi più felici e longevi del mondo, ma mostrare quali raggiungono la meta senza abusare e stressare le risorse naturali del pianeta.  In cima alla classifica compare la Costarica. «Questa nazione ha un’aspettativa di vita di 78,5 anni, più alta di quella degli Usa» spiega Marks. «Usa circa un quarto delle risorse mediamente usate in Occidente. Il 99% dell’elettricità che produce arriva da fonti rinnovabili».
Happy Planet Index

mercoledì 6 aprile 2011

VENTI MOSSE PER AIUTARE L'AMBIENTE

Dare una mano all'ambiente è facile! Ecco 20 mosse intelligenti:

   1. Fai finta che i sacchetti di plastica non esistano: usa borse di cotone per la spesa.
   2. Consuma prodotti locali: il trasporto di prodotti da lontano fa consumare petrolio e aumentare l'effetto serra.
   3. Abbassa la temperatura: vivi meglio ed inquini di meno.
   4. Usa meglio gli elettrodomestici: spegni pc e televisore, lo "stand-by" consuma, quindi inquina.
   5. Prendi il sole. Come? Con i pannelli solari.
   6. Cambia (appena puoi) la macchina: e sceglila a metano o gpl. E, soprattutto, usala il meno possibile.
   7. Tieni i piedi per terra: gli aerei provocano il 10% dell'effetto serra mondiale.
   8. Mangia frutta e verdura (se biologiche, meglio): il ciclo di produzione di carne bovina è responsabile del 18% delle emissioni mondiali di gas serra, oltre a favorire per il suo sfruttamento intensivo la deforestazione.
   9. Usa pannolini eco-compatibili: la biodegradazione di quelli "tradizionali" richiede 500 anni.
  10. Per conservare i cibi, usa vetro e non alluminio: per produrlo il consumo energetico è enorme.
  11. Informati con intelligenza: ci sono centinaia di siti, riviste e tv che ti parlano di ambiente e sviluppo sostenibile.
  12. Non incartarti: utilizza la tecnologia digitale per inviare e ricevere documenti e per informarti: salvi alberi e non inquini coi trasporti.
  13. Pulisciti i denti, ma con intelligenza: se la lasci scorrere, getti fino a 30 litri d'acqua, quindi aprila solo quando li risciacqui.
  14. Usa le lampadine a risparmio energetico: consumano 5 volte di meno e durano 10 volte di più.
  15. Mangia sano, scegli il biologico: è un metodo di coltivazione rispettoso dell'ambiente
  16. Mangia consapevole: sono buoni, ma per la produzione di hamburger si stanno distruggendo intere foreste. Pensaci.
  17. Una doccia è bella se dura poco: in 3 minuti consumi 40 litri d'acqua, in 10 minuti più di 130 litri.
  18. Pensa sempre che ogni oggetto che usi diventerà un rifiuto: fallo durare il più a lungo possibile
  19. Usa e getta? No grazie. Per esempio, usa pile ricaricabili: si possono ricaricare fino a 500 volte.
  20. Fai la raccolta differenziata: è il contributo più intelligente e più importante che puoi dare all'ambiente

...per questi consigli grazie a: EDUCAMBIENTE

lunedì 28 marzo 2011

ECOLOGICAL MIND

...an ecological  mind "flushes out" new ideas.....

visitate questa pagina di facebook...molto interessante, divertente, appassionante...

EcologicalMind

giovedì 24 marzo 2011

...Polistirolo?

Oggi ero in una prima elementare.
Comincio a parlare della Campana Multimateriale Blu: "allora bambini, in questo strano cassonetto a forma di campana ci mettiamo: contenitori e imballaggi di plastica, di vetro, di alluminio, di metallo, di tetrapak e di...?!....come si chiama quel materiale a pallini bianchi che se si sbriciola sembra neve....?!?"
Scatta il bambino dell'ultimo banco, alza il braccio, si distende sul banco, sorride, la sua voglia di rispondere è enorme.....
"Dimmi", dico io - "il COLESTEROLOOOOOOOO", risponde lui......

Cos'è il polistirolo
Informazioni generali
Il polistirolo, che qualcuno chiama polistirene o polisterolo, è quel materiale che, nella sua forma espansa (EPS), si presenta bianco, leggero, a palline più o meno grosse a seconda della densità di fabbricazione.
Per capirci: quando acquistate una nuova televisione, un computer, una macchina fotografica, il polistirolo è quel materiale bianco usato per proteggere il vostro nuovo acquisto dagli urti.
Ma il polistirolo non si presenta solo nella sua forma espansa (a palline): esiste anche "estruso" (XPS) o anche "cristallizzato".
Il polistirolo estruso è quello delle vaschette della carne del supermercato. Le palline sembrano fuse l'una nell'altra, e gli spazi tra pallina e pallina sono inferiori a quelli del polistirolo espanso.
Il polistirolo cristallizzato è quello ad esempio delle custodie dei CD o delle penne BIC: rigido e semitrasparente.
Negli imballaggi riconoscete il polistirolo perché è contrassegnato dalla sigla "PS" o dal numero “6”
Il Polisitolo è 100% RICICLABILE

venerdì 18 marzo 2011

...la carta riciclata con cosa viene fatta?

Oggi ero in una bellissima scuola, piena di disegni e cartelloni super colorati. La classe era una seconda, i bambini attenti, curiosi e molto interessati. Ho cominciato a parlare della carta, della sua importanza di essere riciclata....: "con la carta che buttiamo via, ci possiamo fare altra carta.....così non abbattiamo??? con cosa viene fatta la carta?". a questa mia domanda un bambino si è disteso sul banco con la mano alzata, fremeva dalla voglia di rispondere....."dimmi, allora, con cosa viene fatta la carta? con la CELLU...."...e lui gridando: "CELLULITEEEEEEE". .....la mia lezione si è interrotta per almeno 5 minuti ;)

DALLA CELLULOSA  ALLA CARTA:
In sintesi il processo di fabbricazione consiste in vari stadi che portano alla formazione della carta a partire dal legno. I principali stadi sono:
1. Preparazione delle fibre: spappolamento (pulping)
2. Sbiancamento (bleaching)
3. Formazione del foglio e pressatura
4. Trattamenti superficiali vari
5. Essiccamento.

Il legno è formato indicativamente da:
- Cellulosa (circa 45%)
- Emicellulosa (circa 30%)
- Lignina (circa 20%)
 - Estraibili vari: terpeni, resine, acidi grassi  (circa 5%).
Cellulosa ed emicellulosa costituiscono le fibre del legno, mentre la lignina è l'interfibra che le tiene unite. Agli albori dell'industria cartaria si creavano i fogli manualmente, poi furono sviluppate macchine per la produzione in continuo della carta. Inizialmente si trattava di fabbriche che utilizzavano il processo completo dal taglio degli alberi fino alla carta (in bobina). Oggi la maggior parte delle industrie utilizza come materia prima polpa di cellulosa prodotta altrove (ed eventualmente carta di riciclo).
Il materiale più comunemente usato è la polpa di legno o di cellulosa, solitamente legno tenero come per esempio l'abete o il pioppo, ma - a seconda degli usi - si possono utilizzare anche altre fibre come cotone, lino e canapa, oltre che, ovviamente, carta riciclata.



Per fare...la carta riciclata!

sabato 12 marzo 2011

Perchè un BLOG?

    ...è Bello aver cura
     delL' ambiente
           Osservando e
           Giocando